CRASH | La camminata


LA CAMMINATA

Per così tanto tempo mi hai fatto del male
Per così tanto tempo mi hai fatto del male

Tesoro, cosa stai facendo adesso? (whoo)
Mi stai facendo incazzare
Uhh ma i tuoi capelli sono così lussuoriosi (whoo)
E le tue labbra sono così morbide, uuh

Comunque lo affetti, uh (whoo)
Mi stai facendo un torto
Ma adoro il modo in cui cammini adesso (whoo)
E le tue gambe sono così lunghe

Beh, il tuo aspetto mi ha fatto impazzire nella tua mano adesso (mano adesso)
Ma ho preso più di quello che posso sopportare adesso (rimani adesso)

E puoi portare le tue lunghe gambe fuori dalla mia vita, tesoro
(Per così tanto tempo mi hai fatto del male)
Sì, puoi portare le tue lunghe gambe fuori dalla mia vita, tesoro
(Per così tanto tempo mi hai fatto del male)

Dal momento in cui ti ho incontrata (whoo)
Pensavo che fossi il massimo
davvero il massimo
Ma il tuo atteggiamento da matta (whoo)
Mi ha fatto cambiare idea

Tutti mi dicono (whoo), devo lasciarti andare, lo so
Ma la tua pelle di burro di cacao ora (whoo) mi fa chiedere di più

Bene!
Beh, i tuoi tacchi continuano a camminare nella mia testa (mia testa)
Ho provato ad affrontarti ma sto arrivando al limite ora (limite ora)

E puoi portare via quei tacchi alti, tesoro, via dalla mia vita
(Per così tanto tempo mi hai fatto del male) Sì
Sì, puoi portare via quei tacchi alti, tesoro, dalla mia vita
(Per così tanto tempo mi hai fatto del male)

Dimmi perché
Perché hai trasformato i cieli blu in grigio nuvoloso?
Tu lo sai
Non posso lasciare che tu continui a trattarmi in questo modo

Oh, mi hai preso in giro ma (whoo)
Ho tenuto gli occhi chiusi, sì
Perché hai la forma di una clessidra (whoo)
Ma penso che il tempo sia scaduto
(Ho tenuto gli occhi chiusi)
(Beh, il tuo tempo è scaduto)

Beh, il tuo cuore è come un pezzo di carbone nero (pezzo di carbone)
E adesso dubito che tu abbia mai avuto un'anima (anima adesso)

E puoi portare via il tuo cuore freddo, tesoro, via dalla mia vita
(Per così tanto tempo mi hai fatto del male)
Sì, puoi portare via il tuo cuore freddo, tesoro, dalla mia vita
(Per così tanto tempo mi hai fatto del male) Sì, puoi uscire
(Per così tanto tempo mi hai fatto del male) Sì
Continua ad andartene (per così tanto tempo mi hai fatto del male)
Lasciami in pace
(Per così tanto tempo mi hai fatto del male) Chi? sto meglio da solo
(Per così tanto tempo mi hai fatto del male)

(Mayer Hawthorne)














 

Io cammino di notte da sola

IO CAMMINO DI NOTTE DA SOLA

Io cammino
di notte da sola
poi piango poi rido
e aspetto l’aurora
Ed è una realtà
tutta mia
è una strana atmosfera
pervade la mente
di sera
Io vivo
a volte infelice
a volte gaudente
talvolta vincente
o perdente
Ed è
una vita d’artista
così altalenante
ma quello che creo
è importante per me
Io cammino
di notte da sola
poi piango poi rido
e aspetto l’aurora
Ed è una realtà
tutta mia
è una strana atmosfera
pervade la mente
di sera
Io vivo
a volte infelice
a volte gaudente
talvolta vincente
o perdente
Ed è
una vita d’artista
così altalenante
ma quello che creo
è importante per me
Io cammino
di notte da sola
poi piango
poi rido
poi parlo
poi rido
poi grido

(Amalia Gré)




 

'O Cammello 'Nnammurato (Pino Daniele)


 'O CAMMELLO 'NNAMMURATO

'O cammello 'nnammurato
S'è scucciato, S'è scucciato
E fa sta vita e se ne va'
Seguendo la luna

'O cammello 'nnammurato
Troppa gente ha incontrato
Ma l'oro nero dove sta?
Lo troverai se avrai fortuna

E il vento soffia e soffierà
Soffia e soffierà
All'orizzonte in mezzo a quelle spine
E il vento soffia e soffierà
Soffia e soffierà
Su quel nemico da finire
E il vento soffia e soffierà
Soffia e Soffierà
Come una grande madre senza fine
E il vento soffia e soffierà
Soffia e soffierà
Sulla tua pelle dolce come il miele

'O cammello 'nnammurato
S'è sciupato, S'è sciupato
E' colpa dell'ingenuità
O della vita di frontiera

'O cammello 'nnammurato
L'hanno visto, Acca' è passatoCome un guerriero di città
Nel cielo della fortuna.

E il vento soffia e soffierà
Soffia e soffierà
All'orizzonte in mezzo a quelle spine
E il vento soffia e soffierà
Soffia e soffierà
Su quel nemico da finire
E il vento soffia e soffierà
Soffia e Soffierà
Come una grande madre senza fine
E il vento soffia e soffierà
Soffia e soffierà
Sulla tua pelle dolce come il miele

(Pino Daniele)







 

THE THING AND THE SIREN


COME UNA SIRENA 

Come una sirena
appoggiata distratta su pensieri
che fanno ancora arrossire
…te ne stai lì
mentre il mondo corre…
E sembra quasi che hai fermato l’attimo
mentre sei stata ritratta in questo quadro amico…
Tutta la tua femminilità di giovane donna
e la freschezza di un amore proibito
che forse presto dimenticherai…
Sirena dei mari inesplorati
suona per favore ancora per me
il tuo lamento nostalgico
fatto solo di dolci note leggere
di cartapesta
e adesso
in questo breve frammento…
…l’eternità
come questa città
che non ne vuol sapere di ammodernarsi
antica ma sempre nuova
donna
la tua innata sete di vita.

(Liliana Manetti)


ROCK'N'ROLL ROBOT


ROCK'N'ROLL ROBOT

Se il mondo ti confonde, non lo capisci più
Se nulla ti soddisfa, ti annoi sempre più
Scienziati ed ingegneri hanno inventato già
Una generazione di bambole robot
C'è questo tipo strano, vedrai ti piacerà
Lui suona la chitarra in una rock'n'roll band
È come un Arlecchino ma non si rompe mai
Attacchi la corrente, si accende e partirà
Ooh rock'n'roll robot, ooh rock'n'roll robot
Io ti voglio, io ti cerco, io ti amo, rock'n'roll robot
Io ti voglio, io ti cerco, io ti amo, rock'n'roll robot
Ooh rock'n'roll robot
Ha dentro anche un computer e quante cose sa
Un terminale video che ti aiuterà
Lui lavora duro, tu libera sarai
Plastica, di plastica e di acciaio che non si ferma mai
C'è questo tipo strano, vedrai ti piacerà
Lui suona la chitarra in una rock'n'roll band
È come un Arlecchino ma non si rompe mai
Attacchi la corrente, s'accende e partirà
Ooh rock'n'roll robot, oooh rock'n'roll robot
Io ti voglio, io ti cerco, io ti amo, rock'n'roll robot
Io ti voglio, io ti cerco, io ti amo, rock'n'roll robot (come on)
Johnny plays guitar like the ringing bells
Baby baby baby, baby be good
Johnny plays guitar like the ringing bells
Baby baby baby baby baby baby
Ooh rock'n'roll robot, oooh rock'n'roll robot
Io ti voglio, io ti cerco, io ti amo, rock'n'roll robot
Io ti voglio, io ti cerco, io ti amo, rock'n'roll robot
Ooh rock'n'roll robot, ooh rock'n'roll robot, robot, robot

(Alberto Camerini)




Giacinto Pannella, detto: Marco

Giacinto Pannella, detto: Marco
(Teramo, 2 maggio 1930 –
Roma, 19 maggio 2016)

Prima di Pannella, uomo da marciapiede, alla politica mancava la notte. La notte è affare di puttane e di ladri, di froci e di spacciatori, di tradimenti e di rivelazioni. Stanze d’ospedale illuminate da lucine di macchinari e lamenti inascoltati, celle di galere illividite da luci al neon e gridi disperati. La notte degli amori e dei dolori: la politica se ne teneva alla larga come un impiegato dal suo sportello, dopo aver timbrato il cartellino d’uscita. Anche ai migliori esemplari della politica professata, cravatta e faccia obbligatoria, non si doveva immaginare frequentazione della notte che non servisse a dormirci sopra. Marco Pannella rivendicava la notte, i letti, le cacce, le febbri, i sudori e gli umori, la paura. Fu grazie alla notte che Pier Paolo Pasolini riconobbe Pannella come una figura fraterna. Pasolini ci abitava dentro come un animale notturno, ma Pasolini era un poeta. Pannella era un politico. Pannella inventò il Palazzo, Pasolini ne fece il Processo. Pasolini scriveva, Pannella parlava; la sua scrittura non fu mai all’altezza della sua eloquenza e, trascritti, i suoi discorsi più belli rischiano la retorica. Pannella parlava piuttosto, perché la scrittura, quando non sia poetica, pretende di fissare qualcosa che la parola detta lascia scorrere liberamente. 

(Adriano Sofri)

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CARI STUDENTI, IO VI ODIO

CARI STUDENTI, IO VI ODIO

Avete facce di figli di papà.
Vi odio come odio i vostri papà.
Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo.
Siete pavidi, incerti, disperati.
Benissimo! Ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori, sicuri e sfacciati:
prerogative piccolo borghesi, cari.
Quando ieri avete fatto a botte
coi poliziotti,
io simpatizzavo coi poliziotti.
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da subtopie contadine o urbane che siano.
Quanto a me, conosco assai bene,
il loro modo di essere stati bambini e ragazzi.
Le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria,
che non da autorità.
La madre incallita come un facchino,
e tenera, per qualche malattia,
come un uccellino,
i tanti fratelli;
la casupola,
fra gli orti con la salvia rossa (i terreni altrui, lottizzati).
I bassi sulle cloache e gli appartamenti nei grandi
caseggiati popolari ecc. ecc.
E poi guardateli come li vestono:
con quella stoffa ruvide che puzza di rancio,
fureria e popolo.
Peggio di tutto, naturalmente,
è lo stato psicologico in cui sono ridotti (per una quarantina di mille
lire al mese): senza più sorriso,
senza più amicizia col mondo,
separati,
esclusi (un tipo di esclusione che non ha uguali)
umiliati dalla perdita della qualità di uomini,
per quella di poliziotti
(essere odiati fa odiare).
Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.

(Pier Paolo Pasolini - 1968)