Taranto XXIII


BELLEZZA

Ti do me stessa,
le mie notti insonni,
i lunghi sorsi
di cielo e stelle - bevuti
sulle montagne,
la brezza dei mari percorsi
verso albe remote.
Ti do me stessa,
il sole vergine dei miei mattini
su favolose rive
tra superstiti colonne
e ulivi e spighe.
Ti do me stessa,
i meriggi
sul ciglio delle cascate,
i tramonti
ai piedi delle statue, sulle colline
fra tronchi di cipressi animati
di nidi-
E tu accogli la mia meraviglia
di creatura,
il mio tremito di stelo
vivo nel cerchio
degli orizzonti
piegato al vento
limpido della bellezza;
e tu lascia che io guardi questi occhi
che Dio ti ha dati
così densi di cielo
profondi come secoli di luce
inabissati al di là
delle vette.

(Antonia Pozzi)