DIVINA MATERA
Ridono i sassi
come voci stanche di contadini,
sublime bellezza il malinconico profilo
dei sensuali abbracci
in un presepe di cuori
vissuti… sentiti.
Sono segni distorti del tempo
le trattenute emozioni del tuo biancore.
Divina donna dai fianchi cinti di sole!
Zazzere di vicoli i tuoi labirinti..
E che segreti potranno mai racchiudere?
Di scoperti passi il sopravanzare di scrigni,
vita gli sguardi altrove proiettati,
all’indurita argilla delle tue promesse,
all’ornato grafismo dei tuoi storici cenci,
agli spicchi di cielo fecondi sposi delle tue nudità.
E in un silenzio fatto solo di radici
non c’è imbuto di cuore che,
scorgendoti,
non tragga perfezione!
(Angela Aniello)
(Vincent van Gogh)