IL SORRISO DI DIO
1
Mi accorgevo sempre di più
di parlare di me stesso
come se parlassi di un estraneo
non riuscivo a capire dove si fosse cacciata
l’identità sottoscritta
che sia annegata
in una pozzanghera di gioia?
2
avendo detto Cristo di amare
i propri nemici
essendo nemico d’Iddio
dall’Iddio sono molto amato
3
mi sentivo pieno
del sorriso d’iddio
nel pieno della smorfia di dio
che non avrà certo deciso di creare uomini
per empire un inferno
che dalla creazione era rimasto vuoto ed inutile
come tutte le stufe accese
in una casa destinata a rimanere vuota per sempre
4
come un angelo svolazzavo
incolume tra i traffici terrorizzati
i camionisti mi lasciano spazi sufficienti
per continuare a vivere tra voi
con l’atroce in agguato da tutte le parti
e mai mi sono sentito tanto vivo
come quando ero vicinissimo
alla morte
5
la poesia comunica e scomunica
tiene giudizio sopra di voi
i versi sono particelle mentali
che superando la velocità della luce
si scaraventano sulla vostra immobilità
(non fare l’addormentata, svegliati!)
6
ha nevicato per tutta la notte
ora il sole
è a capofitto sulla neve nuova
le cime degli abeti
sembrano le punte di pietre preziose
tutto l’universo
diventa un diamante splendente
basta poco per cancellare tutto
7
i voli strani sconclusionati
degli uccelli ai primi voli
si gettano a precipizio dai nidi
appena sfiorano il suolo si rialzano
uno sale altissimo
e come colpito da improvvisa vertigine
di nuovo precipita
e il poeta dalla finestra scruta
i tuoi spasimi
8
per un inverno intero
una vespa
fu il nostro unico animale domestico
per nutrirla bastò
una goccia di acqua e zucchero alla settimana
con la primavera sparì per sempre
per abbeverarsi in uno zuccherificio infinito
ed oggi per passare dalla zona d’ombra
alla luce oggi è bastato
un passo solo
9
vengono alla superficie pensieri neri tenebrosi
volare dalla finestra
inabissarmi in quell’albero di ciliege
che nasce sotto casa
splendente
luminoso nelle primavere
improvvisamente senza un segnale fiorisce
grappoli di vita felice
inizia così la stagione dove nessuno immagina
di poter morire
10
l’universo spasimava
per potersi vedere
alla fine è riuscito a creare l’occhio umano
ed è con il nostro occhio
che alla fine l’universo è riuscito
a guardarsi
11
tutto ad un tratto il sottoscritto
riesce a scorgere il sorriso d’Iddio
la pietà di Dio
poi ancora la gioia di Dio
mettendomi a ridere come un matto
ritrovandomi intero dentro nella grazia di Dio
godere in pace la sua gioia
essendo noi uomini i creatori del Dio
e ogni uno di noi ha il Dio che si merita
12
il sottoscritto sorpassa tutto
feticismi e necrofilie
svolando con la massima impudenza
le cento scale proclamate
preferendo le donne grasse che sono più allegre
meno lugubri meno disperate delle secche
dovendo attraversare tutta una vita ridendo
essendo nel pieno del sorriso d’iddio
nel pieno della smorfia di dio
13
Iddio non esiste
è solo una invenzione degli uomini
gli uomini come i veri creatori d’Iddio
ed ogni uno di noi ha il Dio che si merita
14
una ilarità sino alle lagrime
ed improvvisamente tutto si è spento
vado subito a dormire
intanto questa poesia dove la metto?
a chi la faccio leggere?
dove la stampo?
a chi la mando?
come mi salvo dalle punizioni
come riuscirò ad evitare le botte?
15
con la fine degli umani i grattacieli
si copriranno improvvisamente di licheni spumosi
gli asfalti inizieranno fioriture
che richiameranno gli insetti più luminosi
nessun gatto
rischierà di venire castrato
e nell’universo rimarrà lo splendente ricordo
di essersi visto con l’occhio umano
16
senza l’irresponsabilità sottoscritta
la poesia muore
la tengo in vita sino a sfiatarmi con un bocca a bocca
agito gli ultimi disperatamente i brandelli
m’incollo l’ultima disperata fatica
17
normalmente sono ateo
ma certe volta al Dio ci credo
altre volte sento un universo
privo dell’esistenza di Dio
e la felicità è estrema
ed è perfino lo stesso
Iddio a godere di non esistere
18
essendo il tutto scaturito
dal ventre d’Iddio
alla fine dei tempi
il tutto ritornerà nel suo ventre
niente andrò perduto
tutto
sarà gioiosamente salvato
(Luigi Di Ruscio)