Autoritratto X | UN TEMPORALE


UN TEMPORALE

La voce dentro grida e quando è così stronza preme 
Le lascio dire tutto, stavolta andrà come viene 
Il cielo si spalanca dopo che la pioggia piange 
Si, poggia sulle facce, pesante 
Distendo le mie gambe qui seduto in riva all'argine 
Con una profezia sulla voragine 
Quasi convinto che si stia per compiere 
E provo a immaginare dove il fiume andrà 
Costretto a digiunare per necessità 
Per ritrovare me 
Lo lascio scorrere

Vuoi sapere adesso dove sono? 
Sono come sotto un temporale 
Né un ombrello né un accappatoio 
Mi protegge dal male 
Queste mani dicono chi sono 
Se mi volto so che niente è uguale 
Questo amore che a volte imprigiono 
Mi protegge dal male

E te lo giuro sul mio nome certa rabbia so che faccia ha 
Ne ho la carne tra i canini e sto assaggiando che segreti sa 
Ribadisci che l'indifferenza cieca miete vittime 
Ed ora so perché mi dovrei proteggere 
Le gocce di sudore sulla polvere 
La volontà che gronda dalla fronte che 
Racconterà di me, che amavo correre

Vuoi sapere adesso dove sono?
Sono come sotto un temporale 
Né un ombrello né un accappatoio 
Mi protegge dal male 
Queste mani dicono chi sono 
Se mi volto so che niente è uguale 
Questo amore che a volte imprigiono 
Mi protegge dal male

L'inusitato cliché della mia confessione 
Grasso e benzina incendiano l'aria 
Puoi sentirne l'odore 
La terra si muove

Vuoi sapere adesso dove sono? 
Sono come sotto un temporale 
Né un ombrello né un accappatoio 
Mi protegge dal male 
Queste mani dicono chi sono 
Se mi volto so che niente è uguale 
Questo amore che a volte imprigiono 
Mi protegge dal male.

(Ghemon)