LE SIRENE
Le sirene del mare
tra gli scogli distese
ai marinai il viandare
turbano melodiose
spruzzando note erotiche
effondono in un canto
che l'anima rapisce
nel trasognato incanto.
E il verde prato soffice
d'erba lussureggiante
lieve il miraggio accoglie
di contatto inebriante.
Poi dei lascivi mostri
svela il vorace viso:
le carni lacerate
ridestano l'illuso.
Cumuli d'ossa candidi
al sole lampeggianti
s'accrescono spolpati :
macabri sedimenti
d'innocenza tradita
d'appagata lussuria
vessili inanimati
a incutere paura.
Le sirene di strada
il loro canto irradiano
fremendo nelle membra
fra luccichii che tremano,
con le cetre di carne
sull'asfalto colato
diffondono ogni brivido
d'estasi; di peccato.
La volontà stridendo
quel vortice repelle;
l'inghiotte il suono tiepido
d'acre smagliata pelle :
compenetrati visceri
mescolano gli umori
d'afrodisiaco abbraccio
mascherano i terrori.
Poi le carni raccoglie
lordato, il marinaro,
di ripugnanza intriso,
già di rimorso amaro:
era meglio assordarsi.
(Marco Pistelli)